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Perbacco Wine Club

Bakkanali Perbacco selection Bailey & Charlie IGT rosso 2022

Bakkanali Perbacco selection Bailey & Charlie IGT rosso 2022

Prezzo di listino €37,00 EUR
Prezzo di listino Prezzo scontato €37,00 EUR
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Cantina Bakkanali nasce a Poggioferro, piccola frazione del comune di Seggiano in provincia di Grosseto, ad un’altitudine variabile tra i 600 e gli 800 metri, alle pendici del monte Amiata, antico vulcano spento. Nata dall’idea di Sebastian Nasello e Ugo Fabbri, Bakkanali è un’azienda giovane e dinamica, amici con la voglia di condividere un’esperienza comune nel mondo di cui fanno parte ormai da anni, ricercando però un territorio che permettesse loro di rispecchiarsi nella quotidianità del vivere e del bere. Dopo anni di studio ed esperienza a contatto con le più interessanti realtà vinicole del territorio e non, sempre alla ricerca di vini e vignaioli che amplino ancora di più i propri orizzonti, hanno deciso di dare vita al progetto, in omaggio ai banchetti durante i quali i romani celebravano l’estasi della vita e Bakkanali incarna appieno questo concetto: la celebrazione dell’entusiasmo, del piacere di condivisione che accompagna ogni bevuta tra amici e persone care: l’intento è quello di realizzare dei vini spontanei, conviviali, schietti, non artefatti, genuina rappresentazione del territorio, senza fronzoli inutili, liberi da regole e disciplinari. Altitudine, neve, escursioni termiche, terreni geologicamente antichi, ricchi di sedimenti calcarei che salendo si trasformano in Flysh e sabbie vulcaniche: tutti elementi che conferiscono unicità alle uve di cabernet sauvignon e sangiovese qui coltivate. Le uve bianche invece vengono coltivate a ridosso degli 800m d’altitudine, dove i retaggi vulcanici sono più presenti, e il terreno si arricchisce ulteriormente di sabbia, galestro, calcio e ferro. In vigna coltivano secondo i principi dell’agricoltura biodinamica, per restituire una fotografia nitida del luogo e della sua stagione, preferiscono gestazioni lunghe che accolgono il microcosmo del luogo. Si avvalgono di contenitori di vario tipo, per lo più neutri e porosi. Non disdegnano raspi e fermentazioni a grappolo intero; sarà il vino stesso a indicare la giusta via. Secondo loro possono solo essere artigiani sensibili e fiduciosi. Hanno deciso di lavorare prevalentemente con contenitori che non rilascino alcun gusto al vino. Di conseguenza, vinificano e affinano la maggior parte dei loro vini in cemento, alcune volte in acciaio. Solo la parcella di Poggioferro viene vinificata in tino aperto di legno, perfetto per gestire il tutto a grappolo intero. L’idea è quella di premiare la texture dei vini del Monte Amiata, spesso caratterizzati da pH bassi e sensazioni ematiche ricche di energia, scaricando il vino di tutto il superfluo. Per loro, la vera arte sta nel togliere, non nell’aggiungere.

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